Guenda Nocentini – Alle 7 in mare
Giovedì 2 febbraio alle 18.30 inaugurerà la nuova mostra alla Galleria Alice Schanzer di Venezia intitolata “Alle 7 in mare”, personale di Guenda Nocentini a cura di Silvia Previti.
Fino al 2 marzo saranno visibili i lavori della giovane studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, una novità per la Galleria Alice Schanzer che, con questo invito, rinnova e rimarca il progetto di apertura ai talenti, più o meno giovani.
La Galleria di Venezia, che porta il nome della poetessa e critica letteraria Alice Schanzer (1873-1936), nasce per volontà del pronipote Marco Schanzer come luogo di trasmissione dei valori culturali umanistici, svincolati dagli attuali sistemi dell’Arte.
Guenda Nocentini, ventiduenne fiorentina, con questa esposizione realizza la sua prima vera mostra personale svincolata dai progetti prettamente accademici, interfacciandosi al pubblico con 7 dipinti su tela di recente realizzazione e tutti accomunati da una precisa atmosfera: “alle 7 in mare”, così come suggerisce il titolo della mostra, ripreso a sua volta da un’opera esposta.
Iniziando al liceo a prediligere gli acquerelli, il metodo di lavoro di Guenda Nocentini si concentra sull’analisi dell’espressività grafica e sui possibili risultati da ottenere nell’utilizzo di colori e dell’acqua in rapporto con la superficie.
Dagli acquerelli il passaggio intermedio è stato approdare all’utilizzo dell’olio per giungere oggi alla sperimentazione con gli acrilici. Iniziato il percorso di studi all’Accademia di Belle Arti a Venezia, da subito immersivo, Nocentini ha iniziato ad assorbire le diverse sollecitazioni in un ambiente, quello dell’atelier di pittura, sempre stimolante e aperto al confronto.
Dopo l’interessante esperienza di workshop al Padiglione Antares del Vega di Marghera nell’estate 2022, Guenda Nocentini sente di aver fatto un grosso salto qualitativo e di aver prodotto lavori importanti, tra i quali troviamo in mostra una piccola tela intitolata “Blu sincero”, tratta dalla tavolozza di colori di un’opera precedentemente realizzata.
Un lavoro attento e certosino avviene nell’analisi dei dettagli e dei materiali sia da utilizzare sia da ricreare su tela. Il metodo, che Guenda Nocentini ha già interiorizzato e fatto suo nonostante la giovane età, costruendosi una propria sintassi espressiva, è riconoscibile nei suoi lavori sia per impronta sia per raffinatezza.
Il suo interesse è rivolto all’osservazione e riproduzione dello spostamento della materia sulla superficie, a come il colore possa essere spostato senza l’utilizzo del pennello. “Come la corrente può spostare masse di colore sulla superficie della tela?”: è con questa domanda che attualmente si approccia ai suoi lavori, spesso lavorando con lo spruzzino ad acqua su colore, tecnica che comporta un grosso grado di imprevedibilità che la affascina sia nel processo, sia nel risultato.
Nel nucleo di dipinti esposti si trovano le opere “estive”, dove il focus è stato indirizzato sullo studio dei materiali naturali che si trovano negli ambienti marini: l’osservazione della sedimentazione organica, la rifrazione della luce sulla superficie liscia delle conchiglie, la madreperla cangiante, i movimenti impercettibili dei granelli di sabbia e della loro trasformazione in altra materia nel tempo. In questa fase, importante è stato darsi un contesto tematico e compositivo per mantenere una direzione certa.
Altro gruppo di opere presenti in mostra fanno parte invece di una produzione più recente, dove Nocentini ha deciso di liberarsi della tematica per lasciarsi andare ad un lavoro più astratto, dove il segno si è liberato e il colore è diventato atmosfera palpabile e texture rarefatta.
Filo conduttore della mostra è senz’altro l’acqua che diventa quella già citata “corrente” capace di spostare masse di colori.
Nocentini con la sua mostra vuole ricreare un mood, uno stato della mente, una sollecitazione tangibile e per farlo a pieno, si è affidata a Gaia Campesato per la realizzazione di un racconto che verrà consegnato ai visitatori, per esplicitare a parole il contesto che fa da fondale a tutta l’esposizione.
Un invito a chi guarda a lasciarsi indietro la noiosa realtà della routine e a farsi immergere in un’atmosfera altra, dove i pensieri fluttuano lievi.
Dal testo critico di Silvia Previti:
Nei lavori dell’esposizione “Alle 7 in mare” è racchiusa tutta la freschezza giovanile, la leggerezza del lasciarsi rapire dalle sensazioni sollecitate dalla brezza marina, dal gioco magico di un sasso che rimbalza sulla superficie dell’acqua e poi si lascia cadere lento nelle profondità, dall’osservazione dei riflessi delle conchiglie, dalla danza ricreata da manciate di sabbia gettate in acqua.
Aspetti che tutti abbiamo nel nostro immaginario mnemonico ma che Guenda Nocentini ha saputo ricreare su tela con una lucida interpretazione e traduzione espressiva, indice di un giovane talento dal quale sgorga pura arte sorgiva.