Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Giovanni Buffa

GIOVANNI BUFFA.
“Presenze in dissolvenza nello spazio, evocanti solitari fantasmi; simboli di perdute felicità”

Inizio Mostra, sabato 22 gennaio 2022 alle ore 18.
Galleria B4, Via Vinazzetti 4/b (zona universitaria) Bologna.
Fino al mercoledì 2 marzo 2022, mar-sab, 17-20.
Ingresso libero, oppure su appuntamento.
Info: Lodovico Pignatti Morano, 333 2223810, info@galleriab4.it

In questo periodo incerto e funesto dove tanto si annulla e rimanda, ho scelto di reagire proponendovi un grande Artista, che merita una profonda rivalutazione.
L’avevo conosciuto tanti anni fa, in Sud Africa, dove abitavamo entrambi. Aveva regalato un quadro ai miei genitori, che però lo reputavano troppo moderno. Fu dunque appeso nella mia camera, e con esso sono cresciuto.
Oggi ho l’onore di potere selezionare solo una piccola parte dei suoi lavori, probabilmente troppo in fretta per dedicargli quella mostra antologica che merita, da troppo tempo.
Giovanni Buffa nacque a Biella nel 1921. Negli anni’ 50 frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Bologna con la guida di V. Guidi, G. Morandi, P. Mandelli e P. Manaresi. Ha vissuto in Somalia e in Sud Africa. È morto a Bologna nel 2021. Lodovico Pignatti Morano.

Galleria B4

La Galleria B4, nel cuore della zona Universitaria di Bologna (Via Vinazzetti 4/b), è stata fondata nel gennaio del 2011 per volere del professore Giorgio Celli insieme a Federica Rotelli e a Lodovico Pignatti Morano. Il prof. Celli aveva da sempre amato e gravitato intorno al mondo delle arti figurative, tessendo forti legami di amicizia con molti artisti. Conosceva bene le loro insoddisfazioni e il non sempre facile rapporto tra loro e le gallerie d’arte. Con l’apertura di uno suo spazio espositivo avrebbe cosi potuto dare occasione ad artisti bravi, ma allo stesso tempo solitari e timidi, di poter esprimere se stessi attraverso quel linguaggio artistico verso cui il professore proiettava tanto i propri interessi. Abbiamo aperto una galleria d’arte accanto al suo studio dove lui amava passare i pomeriggi pensando, leggendo, di fronte al suo caro teatro, dove durante gli spettacoli, in prima fila si fermava a sognare ad occhi chiusi. Siamo partiti con grande entusiasmo e grandi progetti con una buona squadra, poi abbiamo perso il nostro timoniere. Siamo rimasti in due, continuiamo a remare. . . speriamo nella giusta direzione. Federica Rotelli Lodovico Pignatti Morano. Aprire una nuova galleria d’arte, oggi, in tempi di evidente crisi culturale, soprattutto nel nostro paese, può costituire l’equivalente di una sfida, in realtà, vuole essere qualcosa di simile a un auspicio, un gesto di speranza in una futura ripresa della creatività, e della funzione estetica, vanto della poesia quanto della pittura. La nostra galleria non vuole essere rappresentativa di una corrente, o di una tendenza, non mira a divenire il tempio dell’astratto o del figurativo, punta sulla qualità, su quello che resterà sempre, per dirla in termini semplici, la “ buona pittura”. Le avanguardie del secolo appena passato erano l’espressione di gruppo, dagli espressionisti ai surrealisti, dall’informale alla pop-art. Noi crediamo invece al ritorno dell’artista solitario, dell’artigiano mistico e visionario, che produce in solitudine nel suo atelier, interpretando le emozioni di noi tutti. Una ipotesi “romantica”. Perché no? Giorgio Celli


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