GAETANO FIORE – Voci nel colore – RO’S Gallery BERGAMO
Obiettivo posto per la selezione delle opere da esporre a Bergamo è stato quello di mantenere parzialmente integra la logica del percorso pittorico dell’artista che di fatto nasceva e si concretizzava, 10 anni fa, con il progetto “Stimmen in Farbe” in Germania nel 2015 al MAD di Würzburg. La curatrice nonché direttrice, Rossana Pedrali, della Galleria “RO’S Gallery” di Bergamo intende presentare un nucleo significativo di opere pittoriche e scultoree riproponendo lo stesso titolo, ma in italiano, “Voci nel colore”, ormai acquisito, soprattutto negli ultimi progetti personali di Gaetano Fiore, come una sorta di payoff del suo brand. Il progetto espositivo che s’inaugurerà il 21 marzo nelle sale della galleria bergamasca si dipanerà in altre location.
Pacta dei Teatri Salone. Mostre al Cubo – Milano, maggio 2025
Kunst im Haus der, Architektur Friedrich Staib – Sommerhausen, GERMANIA, agosto 2025
Villa Bruno, Città di San Giorgio a Cremano – Napoli, 2026
In “Stimmen in Farbe” Gaetano Fiore si ispira alle preghiere dello Stundenbuch di Rainer Maria Rilke.
Rilke sa dare corpo alla parola e poi la smussa come una pietra per enuclearne l’essenza. Le sue poesie diventano cose che posseggono l’incisività materica di un quadro di P. Cézanne e il vigore plastico di una scultura di A. Rodin.
Fiore vuole che la parola si sustanzi nel colore affinché il suo significante si rifletta nel corrispondente significato fino ad aderirvi compiutamente.
Le “voci montanti del tempo“ riecheggiano nelle sue opere come nell’alveo di conchiglie perdute nell’abisso e risalgono da profondità ancestrali con la medesima naturale necessità dell’ossigeno che urge verso la superficie. I pigmenti, la cui metodica e laboriosa stesura stratificata rammenta un ostinato in musica, pullulano di rimandi letterari plausibili.
Il dinamismo del blu è pure quello dell’inesprimibile nostalgia d’infinito di Novalis. La monumentale stanzialità del rosso ha, talvolta, la febbre dell’immaginario fantastico di E. T. A. Hoffmann. La duttile iridescenza del verde tratteggia le atmosfere sommerse di alcune novelle di L. Tieck.
E, nella sospensione lirica di cesure al racconto, il bianco (il non colore che balugina dalla juta o dal lino del nudo supporto) non potrebbe forse alludere all’”Offene” dell’Ottava Duineser Elegie di Rilke, al superamento cioè delle usate categorie spazio-temporali che ci precludono la conoscenza della cosa in sé?
Astrazione di forme naturali, in particolare quella dell’albero, nonché trasfigurazioni di soggetti mistici e/o religiosi sono Leitmotive evidenti nella produzione artistica di Fiore. Pittura la sua dal forte impatto drammatico, talora spettrale, che rimanda a una antica modernità con rimandi e tributi ideali a M. Rothko, G. Previati e G. V. Sutherland. Il colore è immanente, totale; il tessuto assorbe la luce e vibra. La ricerca stilistica di Fiore, elegante e intensa a un tempo, va a esplorare molteplici modalità narrative nella prospettiva di inediti spazialismi dinamici.
Andrea Petrai