Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

GAETANO FIORE TRASPARENZE E TRASCENDENZE

Il PACTA dei Teatri Salone – Mostre AlCubo
Via Ulisse Dini 7, 20142 MILANO
presenta

GAETANO FIORE
TRASPARENZE E TRASCENDENZE

visioni, esperienze vissute
reinventate nell’atto
irripetibile ed entusiasmante del creare

dal 3 novembre al 4 Dicembre 2022
mostra organizzata da Fulvio Michelazzi
Installazione e video

YouTube player

Inaugurazione 3 novembre 2022 ore 19.00
Orario: dalle 10:30 alle 18:30
Ingresso libero

“Trasparenze e trascendenze s’intersecano e incrociano senza posa, ci interrogano in una vicenda alterna di presenza/assenza, pienezza/vacuità, fisicità/immaterialità, realtà/astrazione, spazio/tempo”.

Questo è il senso dell’opera, già presentata a settembre alla Marcantonio Bolzicco Arte & FAI ARTE Domenico Castaldi – Portogruaro – VENEZIA, per il germanista Andrea Petrai che è anche autore e voce narrante del testo lirico su accompagnamento musicale di Marco Fiore nel video di commento alla mostra.
Trascendenza non metafisica quella dell’installazione artistica di Gaetano Fiore, bensì immanente e totale, resa in maniera decisamente più nervosa, estemporanea; di impatto quasi drammatico e talora spettrale, essa rimanda a un’antica modernità che affiora dal sommerso alla superficie di tele di lino e juta non trattate. I riferimenti pittorici sono adesso Gaetano Previati e Graham Sutherland nella prospettiva di un nuovo spazialismo dinamico. Una fase questa per Fiore in cui la teatralità della rappresentazione ricorda il fotogramma cinematografico che, una volta isolato, si sgrana all’aria nello srotolarsi della pellicola.

Come scrive Patrizio Rigobon, “Gaetano Fiore, astronomo del cielo interiore”: pittura come modalità di osservazione, esattamente come lo scienziato che, per la prima volta, dispone di un potente microscopio e vede l’invisibile, l’inafferrabile, l’inimmaginabile. E l’artista ci presenta i risultati delle sue investigazioni in cui, proprio perché invisibile, inafferrabile, inimmaginabile, lo spirituale si fa figura in Croce, albero della vita: luce, colore, liquida fuga, dissolvenza, ombra, in una progressione che abbandona presto la narrazione esplicita e diventa segno grafico, allusione infinita, riducendosi, come scrive David Jou, a “pigmenti / fotoni”.
Difficile non farsi irretire dalla malia di questo linguaggio, non rimanerne impigliati, anche volendolo osservare dall’esterno. Una risacca notturna che ti ghermisce dolcemente fino a trascinarti in alto mare, là dove è ancora più piacevole osservare le stelle.
Per citare Gaetano Fiore in persona, le sue opere sono “composizioni che hanno una loro particolare centralità. Le sfumature, le tracimature e le sbavature del colore hanno lo scopo di integrare e dissolvere le forme. L’amalgama generale, ottenuto dal controllo del colore, restituisce, in alcuni punti delle opere, in varchi appena percettibili, la luce; le trasparenze lasciano allora intravedere l’oltre e il colore diventa pericolosamente vibrante”.

“Trasparenze e trascendenze”, ambientazione doppiamente scenica, opere che diventano quinte teatrali e che, accavallandosi l’un l’altra, generano visioni per poi progressivamente sfumare in un’ignota dimensione, oltre la contingenza, sulla soglia di un sacrario in attesa di una rivelazione che forse potrebbe arrivare…

Andrea Petrai

Gaetano fiore

Gaetano Fiore nasce il 3 novembre 1960 a San Giorgio a Cremano (NA). Dal 1979 al 1984, ancora studente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, cura le scenografie di alcune rappresentazioni del gruppo teatrale d’avanguardia Libera Scena Ensemble, diretto da Gennaro Vitiello. Parallelamente, nello stesso periodo, Fiore si forma accanto a importanti scultori e pittori napoletani: Lidya Cottone, Aulo Pedicini e Renato Barisani (quest’ultimo cofondatore del "Gruppo Napoletano Arte Concreta”). Dalla metà degli anni ottanta Fiore si dedica totalmente a una pittura analitica, prima attraverso un'espressione pittorica che trasfigura la realtà e successivamente, nel concreto, a una metabolizzata trascendenza più Rothkiana alla quale egli perviene anche grazie all'incontro con Salvatore Emblema. Nel 1987 Gaetano Fiore espone la sua prima mostra personale a Parigi. Dal 1990 in poi l'artista intraprende una ricerca meticolosa sull'astrazione dedicandosi allo studio analitico di forme pure seguendo idealmente la scia di Hans Arp e Alberto Magnelli. Negli anni novanta Fiore si riavvicina al teatro e fa la conoscenza di Paolo Puppa, docente di Storia del Teatro alla Ca’ Foscari di Venezia. Alcuni scritti di quest'ultimo fungono da presentazione alle numerose personali di Fiore allestite in Germania dal 1998 al 2015 e a quella del 2008 in Costa Azzurra. Le frequentazioni dell’arte contemporanea in Germania lo portano poi alla collaborazione con il MAD (Baviera), diretto da Jürgen Lenssen, sino a culminare in uno dei più importanti progetti espositivi “Stimmen in Farben” nelle suggestive sale del Dom Museum di Würzburg. La passione per la musica di autori francesi, in particolare quella di Olivier Messiaen, così come per il free jazz di Cecil Taylor e Bill Dixon, dà impulso alla realizzazione di alcuni grandi progetti espositivi allestiti a San Vincenzo (LI) nel 2010 e a Lecco nel 2012. Recenti ed importanti mostre hanno visto Fiore a Milano con l’installazione MostreAlCubo al PACTA 2022, a Portogruaro (VE) con opere concrete e di carattere spirituale 2023. Mostre personali imminenti sono previste per il 2024 e ospiteranno la sua produzione pittorica alla Casa Esagono di Vittorio Giorgini a Baratti (LI) e nelle ville vesuviane di San Giorgio a Cremano (NA), sua città d’origine. Le frequentazioni con visual artists e musicisti del calibro di Rob Mazurek, Attilio Novellino e Antonio Raia, scandiscono la produzione pittorica di Fiore fino a oggi, nella direzione di contaminazioni in diverse sperimentazioni estetiche. Numerose tele di Gaetano Fiore sono custodite in prestigiose collezioni pubbliche e private, in spazi museali sia in Italia che all’estero. Molte delle sue opere sono riprodotte sulle copertine di testi per il teatro e per la letteratura editi da Titivillus, Bulzoni, Supernova e Cue Press. Astrazione di forme naturali, in particolare quella dell’albero nonché trasfigurazioni di soggetti mistici e/o religiosi. "Di forte impatto, quasi drammatico e talora spettrale, la pittura di Fiore rimanda a un'antica modernità che affiora dal sommerso. I riferimenti pittorici sono adesso Previati e Sutherland nella prospettiva di un nuovo spazialismo dinamico. Il colore è immanente, totale. Il tessuto assorbe la luce e vibra. La pittura di Fiore si dipana in una ricerca stilistica, elegante e intensa, a un tempo che va a esplorare nuove modalità narrative”. (Andrea Petrai) Gaetano Fiore prepara e utilizza colori con pigmenti puri alla maniera di Cennino Cennini (olii, tempere, acrilici e inchiostri). I piccoli e grandi supporti utilizzati sono tele di lino, juta grezza, nonché pregiate carte naturali.


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Libero pensiero

1 Marzo 2024

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