Franco Gazzarri STRANI ANELLI
La nuova mostra promossa da Spazio Thetis dell’artista architetto Franco Gazzarri si muove tra arte e scienza, esplorando il confine tra percezione e rappresentazione attraverso un gioco di tassellazioni, illusioni ottiche e processi ricorsivi.
Il titolo della mostra STRANI ANELLI: ANATRE O LEPRI, GENI E METAGENI, TASSELLAZIONI E ALTRO richiama un concetto sviluppato da Douglas Hofstadter nel libro Gödel, Escher, Bach: una Ghirlanda Eterna e Brillante, un testo che intreccia temi legati alla psicologia della forma (Gestalt), alla matematica e alla logica. In questo contesto, Gazzarri approfondisce l’idea degli “strani anelli”, ovvero tassellazioni che ricoprono il piano attraverso rotazioni, riflessioni e glissoriflessioni, elementi fondamentali nella ricerca di Maurits Cornelis Escher. L’artista olandese, noto per le sue esplorazioni tra figura e sfondo e la rappresentazione geometrica dell’infinito, è un riferimento costante nel lavoro di Gazzarri, che ne riprende e rielabora gli studi.
Come spiega lo stesso Gazzarri, “nel quadrato magico o nel disco di Poincaré, l’infinito può trovare una sua rappresentazione geometrica”. Il rapporto tra figura e sfondo diventa così un nodo centrale della sua ricerca, toccando i meccanismi della percezione visiva e delle illusioni ottiche. Gli effetti di Kanizsa – che fanno apparire figure inesistenti – e le immagini ambigue, come l’iconico disegno che può essere visto ora come un’anatra, ora come una lepre, sono solo alcuni degli elementi che emergono nel percorso espositivo.
A questi si aggiungono i processi ricorsivi, manifestati nelle curve frattali come la curva del Drago di Heighway o la curva di Peano-Gosper, dove le forme si ripetono su scale diverse creando un senso di infinito visivo. Attraverso una sequenza di disegni, Gazzarri costruisce una vera e propria “ghirlanda” di pensieri e immagini che giocano su molteplici livelli di significato.
L’intreccio tra arte e matematica diventa quindi il filo conduttore della mostra, in cui il finito incontra l’infinito e la realtà si trasforma in un gioco di illusioni, prospettive e doppi sensi. Le opere di Gazzarri invitano lo spettatore a un’esperienza visiva in continua trasformazione: figure che sfuggono alla staticità bidimensionale, tassellazioni che si riconfigurano e immagini che cambiano a seconda dell’angolazione dello sguardo.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Paolo Rizzi ETS di Venezia.