Contemporary Art Magazine
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Ezio Bordet “du Rêve au Signe”, dal 18 luglio a Etroubles (AO)

Mostra personale di Ezio Bordet

“du Rêve au Signe“

Etroubles Centro sportivo dal 18 luglio al 19 settembre 2015
Inaugurazione: sabato 18 luglio 2015, ore 18,00

Come primo cittadino di Etroubles ho il piacere di presentare la vernice dell’esposizione “du Rêve au Signe“ dello stimato artista valdostano Ezio Bordet, a distanza di appena un mese dal mio insediamento.

Un progetto tutto nuovo con opere create per l’occasione curato dal critico d’arte Alessandro Parrella, già responsabile dalla sua genesi del Museo a cielo aperto nel nostro borgo, che ha accettato con passione questo nuova importante ideazione.

La mostra presenterà circa 22 opere che narrano il nostro territorio attraverso il segno pittorico di uno degli artisti più apprezzati nel nostro panorama, svelando al pubblico immagini di storia e cultura locale.

Una squadra tutta nuova formata da Cristina Bracco, Monica Collomb, Carlo Cerise e Marco Bignotti si unisce al gruppo rodato formato da Pier Francesco Grizi, Paola Ugliano e Federica Caneparo. A questi si è aggiunta la Projexpo che ha allestito la sala espositiva. Non va dimenticato l’impegno di Serenella Venturini da lunedì 6 luglio presidente della Associazione culturale ArtEtroubles.

“Un’esposizione che non lascerà insensibili le anime dei visitatori“ è scritto nel testo critico che presenta questa esposizione, concetto che condivido appieno invitando tutti a visitare Etroubles e le sue affascinanti proposte culturali.

Note biografiche

Ezio Bordet nasce nel 1962 ad Aosta. Autodidatta, si dedica dal 2004 all’attività artistica parallelamente al lavoro di grafico in uno studio di architettura, realizzando così una aspirazione coltivata per lungo tempo. I suoi quadri ritraggono in prevalenza episodi della vita rurale valdostana tradizionale e del lavoro contadino. Materia a cui attingere per i soggetti delle sue opere sono in particolare i ricordi della giovinezza trascorsa a Pont-Boset, suo paese di origine.
Nell’atelier aostano realizza pannelli a tecnica mista su cartoncino pressato, prediligendo i formati rettangolari. Ha messo a punto una tecnica del tutto particolare che mescola china, grafite, pastelli, colori acrilici, acquarelli e smalti ad acqua, con l’esclusione dei colori ad olio, poco adatti all’immediatezza del gesto creativo che persegue nella sua ricerca. Analogamente, rifugge la definizione di pittore e preferisce descriversi come un disegnatore che colora e ama ideare e inventare.

Il Sindaco
Marco Calchera

parrellarteweb


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