Disegni
L’esposizione è dedicata alla produzione artistica dell’architetto Dario Passi che, dopo le
recenti mostre al Centre Pompidou a Parigi nel 2012 e al Frac Centre-Val de Loire nel 2015, torna
ad esporre a Roma con una raccolta di disegni inediti, testimonianza della ricerca svolta in
questa città tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80.
L’architettura del Novecento, con particolare attenzione alla scena romana, e il rapporto col mondo
della pittura, con cui instaura fin dagli anni ’60 uno stretto legame, sono i temi della sua ricerca che
intende approfondire il legame fra architettura ed arti visive, sciogliendo il disegno dalle abituali
convenzioni disciplinari e facendogli conquistare una autobiografica autonomia autoriale.
È nel rapporto a tre tra pensiero, parola e figura – dichiara l’artista – che si inserisce il suo lavoro, il
quale solo per casuali scelte di vita si trova applicato al cosiddetto “progetto di architettura”.
I disegni esposti, infatti, sono un approdo all’architettura attraverso i territori dell’arte: segno e
colore sono i materiali, i mastici che tengono insieme i progetti sul foglio. Una raccolta di immagini
che ci riportano al senso morale, etico dell’edificare, del costruire mettendo una immagine
sull’altra, un’idea sull’altra, fantasmi e proiezioni di una impossibilità che naturalmente non è
personale, ma sociale e storica.
Il progetto rientra all’interno di uno specifico interesse da parte della Fondazione Pastificio Cerere
per l’architettura, importante obiettivo formativo di una proposta culturale che vede l’arte
contemporanea in costante dialogo con altre discipline.
La mostra sarà accompagnata da “Piccola Antologia. Dario Passi”, una raccolta di scritti su e
di Dario Passi edita da DIVISARE con interventi critici di Achille Bonito Oliva, Giorgio
Muratore e Franco Purini.