Dall’informale alla forma
Solo chi sa perdersi nell’abisso dell’informale, indagandolo in tutti i suoi aspetti, riesce lucidamente a riemergerge con una nuova consapevolezza, quella della forma, come nuova e preziosa unità di misura artistica.
In questo modo, può essere brevemente raccontato il percorso di Maurizio Azzolini, pittore veneto, che inaugurerà la sua prossima mostra personale SABATO 28 FEBBRAIO DALLE ORE 18.30 nella galleria d’arte contemporanea SPAZIO OPEN, Bevacqua Panigai di Piazza Sant’Andrea a Treviso.
Philippe Daverio ha parlato di lui come un poeta, capace di riassumere il meglio del veneto degli ultimi 40-50 anni, restituendolo nelle sue opere. Oggi, con questa mostra Azzolini ha deciso di presentare il suo ultimo ciclo di lavori e di conseguenza ha deciso di abbandonare il comodo posto (occupato di diritto) tra i maestri informali veneti per rimettersi in gioco, per sperimentare, indagare e scoprire la forma.
Maurizio Azzolini solo approssimativamente può essere definito informale. Il pittore Azzolini sa bene, invece,che “la geometria è madre di tutte le forme” ed i suoi dipinti sottendono, pur nell’accesa gestualità una struttura portante nascosta,segreta.
Le opere in mostra sono una ventina e rappresentano, una dopo l’altra, i capitoli di questo percorso evolutivo intrapreso dall’artista. L’analisi grafico-cromatica di tipo gestuale lascia spazio ad un attento studio della forma e all’utilizzo di materiali diversi, non solo olii sulla tela ma anche cementiti. Regna l’equilibrio, la compostezza visiva, lampi di colori sempre misurati nelle opere di Azzolini, opere che delicatamente si imprimono negli occhi del fruitore rendendolo prigioniero di un’arte fatta di maturità espressiva contaminata da nuova esperienza e semplice voluttà.