Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Collettiva – 5 Maestri del Contemporaneo per un Museo

GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
“STUDIO C”
VIA GIOVANNI CAMPESIO, 39
29121 PIACENZA

RASSEGNA NAZIONALE D’ARTE
5 MAESTRI DEL CONTEMPORANEO PER UN MUSEO
25 OTTOBRE – 12 NOVEMBRE 2025

Alla Galleria d’arte Contemporanea “STUDIO C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato 25 ottobre, alle ore 18, la Rassegna Nazionale d’Arte “5 Maestri del Contemporaneo per un Museo”. Scopo dell’iniziativa è quello di indicare al pubblico e a tutti i visitatori, ma soprattutto ai Direttori e Responsabili di Pinacoteche, Musei, Gallerie Civiche e Pubbliche Collezioni, un ristretto numero di artisti che, per la qualità della loro espressione e per il curriculum artistico fin qui manifestato, sono ormai meritevoli di essere annoverati tra i Grandi Maestri dell’Arte Contemporanea e degni pertanto di essere inseriti, con le loro opere, negli spazi ufficiali della Cultura Artistica.
Questi i nomi degli artisti selezionati e le provincie di provenienza: Elia Inderle (VI), Silvana Mascioli (BO), Peter Nussbaum (AL), Emilo Sgorbati (PC), Fedora Spinelli (FG).
Elia Inderle (VI): Ritorna dunque a Piacenza, Elia Inderle, e vi ritorna dopo i significativi ed importanti successi ottenuti alla “Triennale di Roma”, dopo il suo inserimento, con ben tre opere, nel Museo d’Arte Contemporanea di Pisa presso le rinomate “Officine Garibaldi” della storica città toscana e dopo una sua straordinaria partecipazione alla cinquantanovesima edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Padiglione Grenada. Nato a Schio, in provincia di Vicenza e residente a Santorso, sempre nella stessa provincia, Elia Inderle è un artista-filosofo contemporaneo di grande interesse che basa la sua ricerca pittorica su “lineee di pensiero” fortemente attuali. Pittura che procede di pari passo con i suoi studi filosofici offrendo agli osservatori profonde riflessioni sulla vita e l’esistenza, sull’Essere e il non Essere, sull’Essere e il nulla. In questa rassegna piacentina Elia Inderle presenta tre dipinti di grande intensità e bellezza. C’è, in questo nostro artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla grande e storica tradizione dell’Astratto e dell’Informale (Afro Basaldella, Gerhard Richter ecc), riesce tuttavia a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche, per la personalissima interpretazione e l’uso libero e spontaneo della materia pittorica. Ama il colore, Elia, lo ama perchè mai statico ed inerte, ma dinamico e attivo, in continuo divenire e trasformazione, come lo scorrere lento e inesorabile del tempo, gli avvenimenti della vita, i fatti imprevisti e imprevedibili che cambiano l’esistenza. Leggero e raffinato anche il suo segno che traccia percorsi, traiettorie e variazioni strutturali dell’immagine e dinamizza lo spazio seguendo opposte e contrastanti tensioni.
Silvana Mascioli (BO): artista che vive e lavora a Bologna, è ormai un nome affermato dell’attuale panorama artistico e il suo curriculum è ricco di partecipazioni a rassegne di livello nazionale e internazionale. Tra queste un posto di riguardo merita senza dubbio la sua partecipazione alla sessantesima edizione della Biennale internazione d’Arte di Venezia. Le sue opere, che hanno catturato la mia attenzione nell’ultima edizione della Triennale di Roma presso la storica e prestigiosa sede di Palazzo Borghese, appartengono senza dubbio al repertorio dell’Optical Art per la loro particolare tecnica esecutiva che, nelle varie fasi della realizzazione, tende sempre a coinvolgere lo spettatore in un coinvolgente rapporto di attiva e dinamica partecipazione, in una vera e propria interazione con l’opera d’arte. Silvana Mascioli è letteralmente attratta e affascinata dallo spazio inteso come entità magica e misteriosa, come elemento da sondare e gradualmente scoprire e analizzare. Segno e colore vengono così a creare giochi prospettici, lontananze e profondità capaci di creare l’illusione ottica della geometria e immergere l’osservatore in dimensioni altre, rarefatte e sospese, oltre il puro visibile. La nostra artista, insomma, con la sua materia e il suo gesto pittorico, attira lo sguardo dell’osservatore all’interno della sua costruzione visiva e dentro l’illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale.
Peter Nussbaum (AL): Affermato artista austriaco ormai domiciliato nel vicino Monferrato, Peter Nussbaum è un nome importante del panorama artistico internazionale e vanta dunque un variegato e interessante curriculum critico-espositivo fatto di mostre, personali e collettive, tenute in tutta Italia, nelle principali capitali d’Europa e poi in Cina, Stati Uniti d’America, Argentina ecc. Tra queste un posto di rilievo merita senza dubbio la sua partecipazione alla cinquantanovesima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia presso il Padiglione Grenada.
Articolato e complesso anche il suo percorso artistico che, nel corso degli anni, si è sviluppato in una lunga e approfondita attività di ricerca all’interno di molteplici e diversificati mezzi espressivi. Osservando le sue opere si resta colpiti, innanzitutto, dal suo segno vivo e palpitante, dinamico e personale, e poi dal suo interesse per le forme, i numeri e la geometria, intesi come regola ed emozione, rigore e fantasia. Ancora, nell’espressione di questo artista, è sempre possibile cogliere la rappresentazione e la ricerca di una perfetta armonia spaziale, intesa come ordine, equilibrio, insieme di forze sapientemente e misteriosamente pensate, mosse e dirette. In questo straodinario processo di invenzione e creatività Peter Nussbaum sogna una dimensione purificata dal rumore dell’attualità, liberata dalla complicata frenesia dei nostri giorni e immagina una dimensione spazio-temporale illimitata e sconfinata dove è bello perdersi e navigare.
Emilio Sgorbati (PC): Nato ad Agazzano, storico paese della provincia di Piacenza dove anche oggi vive e lavora, Emilio Sgorbati è un artista dal curriculum ampio e variegato fatto di mostre, personali e collettive, tenute in molte città italiane e di qualificati interventi critici che, nel corso degli anni, hanno commentato e descritto il suo mondo pittorico. Tra le sue molteplici esposizioni un posto di rilievo merita senza dubbio la sua presenza alla sessantesima Biennale Internazionale di Venezia che ha segnato il ritorno di un pittore Piacentino nella prestigiosa Rassegna dopo tanti anni.
Dopo un primo periodo di carattere “figurativo”, ma con variazioni estetiche aperte pure all’Espressionismo, ha sentito il fascino delle Avanguardie Storiche e in particolare del “Surrealismo”, importante Movimento di Avanguardia nato in Francia negli anni venti attorno alla figura di André Breton e basato sulla valorizzazione del sogno e dell’inconscio.
La sua è una pittura che prende forma nella sua mente esplodendo poi in queste tavole materiche con tanta potenza immaginifica. Il mondo artistico di Sgorbati è un mondo libero dalle leggi dell’accademia e della fisica e volutamente al di sopra
di ogni logica, perché, in fondo, nelle tavole dell’artista è inutile cercare ragionevoli spiegazioni ma occorre invece abbandonarsi prepotentemente all’estasi derivante dalla sua intensa leggerezza. E’ tutto immaginario eppure è tutto reale: il segno è facilmente distinguibile, le figure sono immediatamente riconoscibili, ma il sogno e la parola, che stanno dietro il gesto creativo, sono nella mente dell’artista. La sua non è solo arte da virtuoso estetico: è anche gioia creativa che racconta storie misteriose e delicate, è un nuovo universo fatto di mondi utopici su cui approdare con il nostro stupore.
Fedora Spinelli: gradito e atteso ritorno di Fedora Spinelli allo “Studio C” dopo la bella mostra personale qui tenuta ne 2019: mostra di grande intensità, rimasta nella mente e nel cuore di tutti i piacentini. Nata a San Severo (Foggia), dove anche oggi vive e lavora, Fedora Spinelli è ormai un nome importante del panorama artistico nazionale e vanta dunque un variegato e interessante curriculum critico-espositivo fatto di mostre, personali e collettive, tenute in tutta Italia e nelle principali capitali d’Europa. Tra queste un posto di assoluto rilievo meritano le sue partecipazioni alla cinquantanovesima e alla sessantesima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia presso il Padiglione Grenada. Articolato e complesso anche il suo percorso artistico che, dopo il traguardo accademico, ha spaziato dall’insegnamento alla pittura e alla poesia con momenti di forte e sentito impegno culturale e di intenso e meditato lirismo. Artista a tutto tondo, dunque, carica di vitalità ed energia e ancora oggi incessantemente impegnata a creare e produrre in un vero e proprio vortice multidisciplinare dove i vari ambiti (pittura, letteratura e poesia) si fanno “vasi comunicanti” dialogando tra loro, dando vita ad un’unica, grande vena espressiva. Di particolare fascino e suggestione le tre opere che l’artista ha scelto per questa esposizione. In ognuna di esse si avverte la ricerca prolungata e continua del segno, del colore e del gesto che, nel tempo, è giunta ad una maturità piena e che si manifesta chiaramente nella potenza della scala cromatica, nella leggerezza e delicatezza dei tracciati e nell’eleganza delle forme adottate.

La Rassegna, che sarà introdotta e presentata dal critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 12 novembre.
ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura

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lucianocarini


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