Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Attitudes/Scupture #1 & Tensioni Strutturali #1

ATTITUDES>SCULPTURE #1
Ludovico Bomben / Nick Hornby / Charlotte Mumm / Santiago Reyes Villaveces / Jonathan Sullam
_Curated by Daniele Capra_
Via Maggio 51R_ Firenze
Opening: 25 Febbraio 12:00_18:00
ATTITUDES>SCULPTURE #1 è il primo step di una serie di mostre in cui vengono confrontati differenti approcci alla scultura, diverse attitudini che la pratica di ogni singolo artista mette in luce. Il primo appuntamento vedrà come protagonisti: Ludovico Bomben, Nick Hornby, Charlotte Mumm, Santiago Reyes Villaveces, Jonathan Sullam.
Risulta difficile stabilire cosa sia la scultura, dato la presenza di tante poetiche differenti, di approcci fisici e materiali contradditori, di pratiche di difficile definizione, di interazioni con l’architettura o l’azione performativa. La scultura contemporanea ci mette nella condizione di non riuscire rigorosamente a definire cosa essa sia, ma di essere in grado di riconoscerla. Risulta così ancora più necessario evidenziarne delle linee di forza, inquadrarne propensioni e sensibilità, in modo di poterci orientare in tale geografia incerta.
Le Pale di Ludovico Bomben presentate in galleria nascono da un’analisi condotta sui rapporti dimensionali delle pale d’altare italiane del Quattrocento e del Cinquecento, nelle quali la collocazione dei soggetti è determinata da matrici compositive geometriche di particolare raffinatezza, che l’artista disassembla e ricompone in forma spaziale con una sensibilità che unisce minimalismo e senso di sacro.
Classicismo e capacità di dissezionare la materia sono centrali nei lavori di Nick Hornby, in cui le abilità tecniche della tradizione scultorea sono innervate da un approccio ed una visione ardita e personalissima. Il frammento, il taglio e l’uso di un’avvincente ed articolata geometria fanno delle sue opere dei dispositivi tridimensionali che sfidano lo sguardo dello spettatore a letture inattese.
Le sculture di Charlotte Mumm della serie Stomach Communities sviluppano, in forma di narrazione, le possibilità immaginarie e di connessione insite nella materia visiva con gli aspetti più profondi del nostro corpo, con gli spazi che abitano nell’interiorità. Le sue opere sono infatti contemporaneamente immaginifiche composizioni di parti disomogenee e visioni spaziali, in cui elementi organici e geometrici sono in continua frizione.
La tensione strutturale tra gli elementi, il controllo delle forze e la ricerca del limite della materia sono gli aspetti più evidenti nella ricerca di Santiago Reyes Villaveces, che presenta in galleria il lavoro site specific Column, che unisce e mette in tensione, grazie a legno e metallo, elementi contrapposti dello spazio. Lo spazio, nella sua pratica artistica, è un campo di cui sondare regole e possibilità liminari.
In I Killed My Mom Jonathan Sullam mostra in maniera beffarda l’effetto di un pensiero che tutti abbiamo almeno una volta avuto nella nostra vita. L’artista dà sfogo all’istinto bestiale che giace nel fondo più inesplorato del nostro abisso psicanalitico e lo trasforma in forma attraente, seducente, desiderabile. Così quell’azione ci repelle ed attrae, mettendoci in scacco senza possibilità di uscirne.

TENSIONI STRUTTURALI #1
Carlo Bernardini / Monika Grzymala / Roberto Pugliese / Esther Stocker
_Curated by Angel Moya Garcia_
Piazza Goldoni 2_ Firenze
Opening: 25 Febbraio 18:00_21:00
TENSIONI STRUTTURALI si articola come un progetto organico suddiviso in tre mostre, indipendenti ma interconnesse tra di loro, che saranno presentate gradualmente nei nuovi spazi della galleria. Il primo appuntamento si focalizza sul ruolo centrale dell’individuo nella costruzione dello spazio percepito.
La prima parte di questa trilogia viene sviluppata dai quattro artisti invitati, Carlo Bernardini, Monika Grzymala, Roberto Pugliese, Esther Stocker, come un tentativo di esaminare, attraverso metodologie, poetiche e visioni diverse, lo spazio esperienziale della realtà e il ruolo dell’individuo nella sua costituzione. Una successione di equilibri effimeri, strutture anomale che incrementano le possibilità della percezione, esplosioni sospese che originano uno spaesamento dirompente, segmenti rettilinei di luce e ombre che segnano una sottile differenza tra il visibile e l’illusorio e processi sonori che costringono lo spazio rendendolo una sintesi formale delle sue caratteristiche intrinseche. Tracce residue di una sequenza di dispositivi in tensione, depositate e stratificate nello spazio, che si svelano gradualmente modulate, sospese, ordinate e delimitate e che vengono avvertite solo nel momento in cui lo spettatore ne fa esperienza. Un invito ad attraversare i diversi interventi, sommersi da singolarità, deformazioni, soglie e punti di fuga in un ambiente in cui i perimetri vengono completamente annullati, la stabilità definitivamente perduta e le coordinate di riferimento irrimediabilmente dimenticate.

Eduardo Secci Contemporary


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1 Marzo 2024

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