A occhi chiusi
Una trentina di opere di ritratti femminili di Severino Del Bono saranno esposti da Vecchiato Arte in una mostra personale dal titolo “A occhi chiusi”, che sarà inaugurata giovedì 21 aprile alle ore 18.30, nella sede della galleria in via Alberto da Padova 2. Al vernissage saranno presenti l’artista e il curatore dell’esposizione Luca Beatrice. La mostra ha il Patrocinio del Comune di Padova e resterà aperta fino al 21 maggio.
Le “dee bendate”, primi piani di donne realizzate con una tecnica che richiama l’Iperrealismo americano, sono al centro della ricerca di Severino Del Bono che introduce una precisa rappresentazione del tema del ritratto, attraverso una pittura che si colloca nell’universo pop, per soggetto e stile.
Le donne si presentano davanti all’artista che le “usa” per poi restituirle manipolate, attraverso l’inserimento di un’iconografia pop, di oggetti sempre diversi che ne nascondono lo sguardo.
Le sue modelle ridono e gridano, sogghignano e si commuovono dietro a una maschera dal sapore di feticcio surrealista. Le sue opere sono alla ricerca di un equilibrio, ad iniziare da un bilanciamento di moduli e segni articolati nella composizione visiva. Il fondo piatto, che ricorda un set fotografico, pubblicitario, conferma uno stile che riconduce alla pittura americana più contemporanea. Le opere dell’artista ci presentano una gamma di umanità nascosta dietro a tracce di un vocabolario pop, che svela un più profondo isolamento identitario.
“L’assenza degli occhi trasforma queste donne in icone umane di insolita sensualità, sexy senza mai essere volgari.
La ritrattistica di Del Bono è pop per la sua capacità di rendere le persone che ritrae specie di oggetti di un desiderio universale. Non quello erotico, della donna-oggetto, ma quello più urgente di vedere, di essere guardati e di guardare”.
(Luca Beatrice, “Oltre lo sguardo”, testo in catalogo)
Breve biografia
Severino Del Bono è nato a Nuvolera (Brescia) nel 1966.
Cresciuto in un ambito familiare dove in casa si respira l’arte, collegata al concetto di bello, con una particolare attenzione ad un’indagine espressiva che ritornerà nei suoi dipinti. È molto legato al fratello maggiore, pittore amatoriale, che lo inizia alla pittura in maniera quasi giocosa.
La forza e l’intensità dei volti umani sono i campi di ricerca di Del Bono, sulle tele si fissano alterazioni e lievi deformazioni di visi in primo piano che cercano di indagare le emozioni creando una sorta di monologo interiore silenzioso e solitario.
Le influenze di una luce caravaggesca si fondono con l’espressività di Francis Bacon e l’indagine si concentra sul volto femminile dove si imprigionano, con tratti dalle punte iperrealiste, espressioni che sfociano nell’ironia per mezzo di oggetti che assumono un’importanza simbolica e iconica: le donne ritratte sono l’emblema di fuga dal caos e dalla realtà quotidiana.
La collaborazione con la galleria Vecchiato Arte comincia nel 2009 e Severino Del Bono inizia così un viaggio che mette a confronto l’artista con il mercato e il mondo dell’arte contemporanea. Le sue opere sono state esposte in diverse fiere di arte contemporanea e gallerie d’arte in Italia e all’estero.