Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Gonzalo Borondo. Porta l’acqua un fuoco fermo

21Gallery presenta, dal 23 settembre 2025 al 16 gennaio 2026, nella sede di Padova, la personale di Gonzalo Borondo (Valladolid, 1989), giovane artista spagnolo che ha già esposto le sue opere al Museo delle Nazioni Unite di Berlino, al MACRO di Roma e al Museo de Arte Contemporáneo Esteban Vicente di Segovia.
Curata da Cesare Biasini Selvaggi, la personale di Gonzalo Borondo è allestita all’interno di Palazzo Colonne (via San Francesco 34, Padova), edificio di pregio architettonico e interesse storico-artistico, riallestito nel 2025 dal collettivo Fosbury Architecture.
Il titolo della mostra – Porta l’acqua un fuoco fermo – è tratto dal testo che la poetessa spagnola Ángela Segovia dedica all’autore e alla sua ricerca.
Gonzalo Borondo è un artista che giunge a fondere la sua istruzione “non convenzionale” (a quattordici anni a Madrid già pratica graffiti, tag in giro per la città,) il punk e il DIY, con un composito amalgama culturale che, dalle scene fantastiche, ispirate ai sogni e al mondo soprannaturale di Francisco Goya passa per l’esplorazione interiore, di ricerca dell’assoluto del cinema di Andrej Tarkovskij. E poi prosegue per l’indagine delle diverse relazioni fra l’involucro corporale e lo spazio architettonico o naturale col quale si rapporta sulla scia dell’esempio di Antony Gormley, per approdare a William Kentridge e al suo metodo combinatorio di disegno, scrittura, film, performance, musica, teatro e pratiche collaborative, per creare opere d’arte che hanno fondamenta nella politica, nella letteratura e nella storia. Gli anni della formazione di Borondo – a cui partecipa anche il suo maestro José García Herranz – restituiscono un artista dalla doppia identità: da un lato il writer e dall’altro il pittore “classico” (figlio, peraltro, di un restauratore).
Il percorso espositivo comprende numerose opere, molte delle quali di grande formato, tra cui imponenti trittici su vetro eseguiti nel 2025 e l’installazione Bruma, che occupa un’intera sala della galleria. L’allestimento è concepito per accogliere il pubblico in una pinacoteca personale ed intima. L’artista spagnolo sembra ricordarci che la sua non è solo una ricerca formale, perché intende restituire alla forma anche l’anima, l’etica, l’impegno civile, tra l’essenza di un passato dimenticato, le nostalgie, i sogni e le memorie tradite nel presente.
«Quello che l’artista rivela con questo progetto è il rinnovato piacere di fare pittura a colpi di pennello intriso di una densa materia cromatica, con un vigore di impasto che ricorda l’accesa policromia delle più crude immagini della pittura spagnola seicentesca. Il suo è un approccio viscerale, tanto quanto la carne rappresentata sui fragili supporti prescelti, che trascende i limiti tra figurativo e astratto, tra informale e gestuale», dichiara Cesare Biasini Selvaggi.
«Il luogo in cui ci porta questa mostra è uno strato tra l’acqua e il fuoco, il luogo in cui il tempo si riunisce, dove, con uno sguardo, si può leggere una storia, senza che la trama si sussegua, dal puro splendore dei resti vivificati dal vetro. Nell’essere del vetro c’è la tensione tra la durezza e la fragilità. Soltanto all’interno del freddo vetro può vivere un fuoco immobile, congelato», conclude Ángela Segovia.
Nel corso della mostra, sarà pubblicata e presentata la prima monografia italiana dedicata a Gonzalo Borondo con vari contributi, tra i quali il testo critico di Cesare Biasini Selvaggi e il brano poetico di Ángela Segovia. La sede di Padova (via San Francesco, 34) è aperta da martedì a venerdì con orario 10.30-12.30 e 16.00-18.00 oppure su appuntamento. Per informazioni: info@21gallery.it, twentyoneart.com. Ingresso gratuito.
Gonzalo Borondo (Valladolid, Spagna, 1989) è un artista multimediale che vive tra Spagna e Italia. Si concentra sull’esplorazione del valore della memoria, enfatizzando le caratteristiche storiche e relazionali degli spazi. Dal 2010 collabora con diverse istituzioni e spazi in tutto il mondo, presentando le proprie installazioni in vari musei, come il Museo delle Nazioni Unite (Berlino), il MACRO (Roma) e il Museo de Arte Contemporáneo Esteban Vicente (Segovia). Ha tenuto mostre personali a Londra, Parigi, Madrid e Milano. L’opera Merci fa parte della collezione permanente del Museo CAPC (Bordeaux). Dal 2023 è membro effettivo della Reale Accademia di Storia e Arte di San Quirce.
21Gallery nasce nel 2021 dalla scelta di Alessandro Benetton di investire sulle idee del giovane imprenditore Davide Vanin con l’obiettivo di diffondere la cultura con particolare riferimento alle arti visive, ottenere un impatto positivo sul territorio, stimolare il rapporto arte e impresa, promuovere la trasparenza nel sistema dell’arte per coinvolgere nuovi potenziali collezionisti e sostenere concretamente gli artisti rappresentati. Valori condivisi da Ernesto Fürstenberg Fassio che, attraverso Banca Ifis, nel 2024 entra nel capitale sociale del gruppo. 21Gallery ha sede dal 2021 a Villorba (TV), nel cuore del TAD (Treviso Arts District), una struttura di 1.500 mq che coinvolge professionisti selezionati e aziende di eccellenza nei settori delle arti visive, del food & beverage e del design. Dal 2025, alla sede di Treviso, si è aggiunta una seconda sede a Padova, diretta da Elena Comin. La galleria, ospitata all’intero di Palazzo Colonne, è stata oggetto di un importante intervento di riallestimento progettato dal collettivo Fosbury Architecture, curatore del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023. A beneficio di imprenditori e professionisti, collezionisti e appassionati, ad ogni sede di 21Gallery è collegato un Club, denominato 21Art Club, per fornire servizi di advisory ai collezionisti e a chi desidera avvicinarsi al mercato dell’arte. Un salotto culturale con i maggiori esperti del settore, ma anche un gruppo di persone che insieme sostengono gli artisti e condividono la passione per l’arte.


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