Segni di memoria di Silvia Piconi al CAOS di Terni
Dal prossimo 10 maggio il CAOS – Centro Arti Opificio Siri di Terni ospita la mostra personale di Silvia Piconi “Segni di Memoria”, a cura di Olga Strada, con il patrocinio del Comune di Terni. Un progetto artistico e performativo che riflette sulla trasformazione dei luoghi di archeologia industriale attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e dell’azione corporea.
Silvia Piconi utilizza la pratica artistica come mezzo di dialogo con la memoria storica dei siti industriali abbandonati, evocando le tracce del passato con performance che fondono grafica, simboli e movimenti corporei. L’ipnosi, tecnica che l’artista ha trasposto dalla sfera clinica a quella artistica, diventa lo strumento per superare i confini della percezione e attingere alla profondità dell’inconscio collettivo e personale.
Il progetto “Segni di Memorie” si è sviluppato attraverso l’arte performativa, in iconici siti di Archeologia industriale in stato di abbandono quali: La Vela di Calatrava (Roma), Il vecchio mulino della Cervelletta, il Gazometro (Roma), il Bilancione (Fiumicino), l’Ex Fabbrica di Penicillina LEO (Roma), l’Ex fabbrica Miralanza (Roma), l’Ex oleificio (Roma), il Parco del Labaro (Roma), i Pilastri del ponte Bailey (Roma), l’Ex Fabbrica idroelettrica Penna Rossa (Papigno), l’Elettrocarbonium ex- fabbrica siderurgica (Narni), la AMG Energia (Palermo)
Il progetto troverà la sua conclusione all’Italsider di Napoli e al Porto di Marghera, a Venezia.
L’obiettivo della mostra è sensibilizzare il pubblico alla bellezza intrinseca e all’energia che continua a vivere in questi luoghi dimenticati, trasformandoli in spazi contemporanei capaci di accogliere nuove forme di espressione artistica.
Come la curatrice Olga Strada dichiara: “Nel progetto artistico ospitato negli spazi del Centro Arti Opificio di Siri, l’attenzione dell’artista si sofferma su tredici architetture (numero destinato ad ampliarsi, data l’interesse che l’originale idea dell’artista ternana sta riscontrando) facenti parte della famiglia storico-architettonica dell’archeologia industriale. Da scienza che studia l’origine della civiltà automatizzata e delle strutture da quest’ultima derivate, tale categoria si è arricchita di valenze ulteriori, ed è in tale contesto che va letto il progetto di Silvia Piconi. Le strutture architettoniche individuate in giro per l’Italia, non dissimili da scheletri di esseri fantastici, rimandano alla fascinazione che delle rovine romane ebbe Piranesi, la cui estetica della decadenza amplificò l’interesse verso le maestose vestigia dell’antichità. In un certo senso è come se i mastodonti di ferro e calcestruzzo, oggetto dell’indagine dell’artista si ricongiungessero nuovamente, grazie all’interazione performativa, con il flusso del loro passato storico e si impreziosissero della poeticità che la patina del tempo ha loro impresso.
Silvia Piconi elabora una metodologia unica che utilizza l’ipnosi come veicolo di introspezione e creatività. La sua ricerca si muove tra arte, psicologia e realtà quantica, creando un linguaggio visivo che esplora i legami tra corpo, memoria e territorio.”
L’evento inaugurale il 10 maggio 2025 alle 18.00 vedrà la presentazione di Michela Bordoni, Assessore alla Cultura, Chiara Ronchini, Coordinatore CAOS e della curatrice Olga Strada, a seguire alle 18.30 performance dell’artista, accompagnata al violino da Gustavo Gasperini.
Con il contributo di: FIDAPA, BPW ITALY, Sangraf International, Siralab, Ditta Piconi Evidio, Fucine Umbre, Vetro Latino, Assicurazioni Generali, Marchetti Vini Umbria, Coop. Le Machine Celibi, Caos Museum.
Breve Bio di Silvia Piconi
Silvia Piconi è un’artista contemporanea il cui lavoro nasce dall’intreccio tra arte performativa, psicologia e realtà quantica. Laureata in psicologia e specializzata in psicoterapia, ha esteso la sua ricerca attraverso la pratica dell’ipnosi, utilizzata come strumento creativo per esplorare la memoria contestuale, collettiva e personale. Le sue opere, che combinano movimento corporeo e installazioni visive, hanno dato vita a performance in siti industriali abbandonati e luoghi dal forte impatto simbolico.
L’approccio di Silvia Piconi mira a rendere tangibile l’invisibile, indagando le tracce del passato e la loro risonanza nel presente, con uno sguardo attento alla trasformazione e alla rigenerazione degli spazi urbani e naturali.
Questa sua personale modalità di lavoro le permette di dare a un ”pensiero concreto”, la forma di un “pensiero astratto”, così, nel suo lavoro la mente inizia ad avere una sua personalità e a mostrare un suo specifico carattere.
L’artista ha iniziato questo suo percorso già nel 2017 dialogando con il suo corpo con alcune delle sculture ospitate nell’affascinante “Parco della Serpara” a Civitella d’Agliano, voluto e abitato dallo scultore svizzero Paul Wiedmer.
In seguito, nel 2018, è intervenuta al Parco delle sculture di “Aurelio De Felice” sito a Torreorsina (TR) e con alcune di quelle che segnano il tessuto urbano della città di Terni.
Nel 2019, l’artista ebbe il coraggio di affrontare, rievocare e rielaborare i vissuti di una terra profondamente ferita e segnata dal terremoto, la Piana di Castelluccio di Norcia in Umbria a 1452 metri di altitudine, in una performance realizzata in pieno inverno, dentro la neve, senza protezione, a una temperatura sotto lo Zero.
Tra le diverse performance ricordiamo la residenza d’artista e il lavoro proposto sulle interazioni sociali realizzatosi nel 2019 all’interno del museo di arte contemporanea il “MACRO” di Roma. Tra il 2022 e il 2024, ricordiamo alcune delle azioni estetiche tra cui “Azioni”, alla Rocca Albornoziana di Narni, “Racconti del 21 Secolo”, Palazzo Vignola, Todi e “L’Impeto della Fralezza”, Gualdo Cattaneo.
Per ulteriori informazioni e contatti:
www.silviapiconi.com
piconisilvia@yahoo.it
Segni di memoria di Silvia Piconi, a cura di Olga Strada
Dal 10 Maggio 2025 al 17 Agosto 2025
CAOS – Centro Arti Opificio Siri, Via Francesco Molè, 25 Terni
Inaugurazione 10 maggio ore 18.00
Alle 18.30 performance dell’artista, accompagnata al violino da Gustavo Gasperini